letteratura e altri buchi

Mentre l’Italia brucia. Uduvicio Atanagi

“Più mi guardo intorno e più mi pare tutto confuso, non posso dire esattamente quando sia iniziato e non posso nemmeno affermare che qualcosa sia effettivamente successo o cambiato o che qualcosa ci sia, quello che posso dire è che forse tutto può essere ricondotto all’infamia di piazzale Loreto, se vogliamo cercare la prima piega, la crepa che ha dato vita al crepaccio sta lì, in quel momento abbiamo perso l’identità, il popolo si è travestito da qualcos’altro, prima con…

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Crapula Edizioni

At’ ca Gomorra

Aggie sbagliat’, ‘u saccje. Scusat’, cerco ‘i parlà comm’ a vvuje ma nun ce riesc’. Voi sapete o non sapete comm’ è facile sbaglià quando ce stann’ ammiez’ ‘i femmen’? Non lo sapete. Ah, lo sapete? E pur’ je ‘u sapev’… Stavo nel vicolo mio, era un giovedì sera che mi ricordo bene. La piazza ‘a ser’ è chjen’ ‘i sturient’, tutti brav’ uagliun’, e molti vengono da me a comprare il fumo. Pur’ se stann’ ‘mbriac’, e se porten’…

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letteratura e altri buchi

Dalle rovine, dalla morte, dalla fine Noi sappiamo

Un romanzo italiano la cui trama non sia ombelicale, madre padre famiglia radici precariato ecc., è un romanzo che induce dapprima spaesamento, e poi sgomento. Ci stanno abituando male, con quelle storie di città e paesi e province nostre, con quel familismo amorale di cui si fa vanto e quei mutamenti epocali piccoli piccoli, al confronto dei quali le province americane sembrano scenari sublunari. E dunque già è tanto, forse troppo, che Dalle rovine racconti una storia non tipicamente italiana,…

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Miedo a las alturas. Horror, fantascienza e altri mostri

Si comincia. C’era una volta un mostro, brutto e cattivo, che terrorizzava tutti e tutti aspettavano qualcuno che lo facesse fuori – perché o lui o gli altri, convivenza non datur. C’era una volta un essere venuto dallo spazio, alieno, spaesato, oggetto non identificato, che terrorizzava tutti e tutti aspettavano qualcuno che se lo portasse via per vivisezionarlo come fanno loro con gli uomini e per capire perché e per come c’è vita nello spazio. Si comincia da qui, dal…

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letteratura e altri buchi

Crocifisso Dentello e l’autore ai tempi di Facebook

Autore L’autore è Crocifisso Dentello, classe ’78, brianzolo, che da tempo porta avanti con grande efficacia un processo di confessione-narrazione sul web attraverso il dispositivo Facebook. Ricordiamo le parole di Maria Maddalena Mapelli: Facebook è un dispositivo persuasivo e omologante, «il dispositivo, dice Deleuze sviluppando un concetto foucaultiano, è una macchina per far vedere e per far parlare: consideriamo allora anche i social network come dispositivi che abitiamo e che orientano i nostri pensieri e la nostra immaginazione, disciplinano i…

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Crapula Edizioni

Camelot

Non sapevo quanto la mia anima fosse vuota finché non è stata riempita. (Excalibur, 1981)   Ludovico Mandelli si presentò ai microfoni con un abbigliamento sobrio, casual, non indossava la cravatta. La barba cresciuta ma curata era impeccabile emblema dei tempi correnti, così gli occhiali firmati dalla montatura nera. Mandelli non era postumo, né precursore; era lì, ora, rassicurante immagine di eleganza abbinata al successo. Il Paese lo voleva così; non era il momento giusto per gli eccessi, le pose,…

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Delle sinapsi di Matteo Galiazzo e dei calamari di Huxley

Volevo iniziare così. I cefalopodi sono molluschi marini di dimensione assai variabile e di cervello piuttosto grosso. Tra questi il calamaro Loligo pealei si distinse, negli anni quaranta, per essersi immolato agli studi di Alan Hodgkin e Andrew Huxley. Senza il calamaro Loligo pealei, dal sistema nervoso semplice e dai grandi assoni, non si sarebbe ben compresa la struttura delle sinapsi, ossia dei punti di contatto tra due cellule nervose necessarie a propagare gli impulsi come scariche elettriche. Andrew Huxley era il fratellastro…

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Cani post-empatici dall’alba al tramonto del terzo millennio
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Consapevolezza

Un giorno Benedetta Salviati di anni venti voleva credere che l’amore è tutto e quello stesso giorno Arrigo Monticelli di anni quaranta pensava che ci si può abituare persino alla disperazione e i due, entrambi presi dai propri pensieri e intenti a camminare nelle reciproche bolle blu piene d’ossigeno in un altro mondo in cui c’era acqua da bere ma non aria da respirare, si urtarono e caddero come si cadrebbe in bolle elastiche da chewingum a misura umana, ossia…

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Fame di realtà. Un manifesto sulla fine della letteratura?

Fame di realtà è un testo difficile da inquadrare, di certo non è un saggio di critica letteraria. David Shields ha “mixato” (mai termine fu più idoneo) un’opera che si propone esplicitamente come manifesto. Fame di realtà è un manifesto che non si esprime come un manifesto, che tende a confondere chiunque si aspetti una chiara direzione da seguire: c’è troppo materiale, troppo, e in questo eccesso di informazioni ci si sente come presi a pugni. Fame di realtà stordisce. La domanda resta: che cos’è Fame di realtà? La…

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Lo Scuru: la litania di Razziddu Buscemi

Razziddu Buscemi, avvocato in pensione, agonizza in West Virginia. Intanto si racconta, solo, e la sua è “litania” dichiarata, cioè, secondo etimologia, «supplica», «preghiera» rivolta a Maria e ai santi per ricevere una benedizione o per placare l’ira divina: “Ora, pieno di morte, mi sforzo di parlare, tramite la debolezza, per saggezza. Sotto forma di litania, invaso dalla mia fine ultimativa.” (p. 11)

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