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Filologicon Crapula

Filologicon Crapula

O buono Appollo!

[Terror aeterni, ovvero la memoria è la più crudele] La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più de la sua luce prende fu’io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là discende; perché appressando sé al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non può ire. Veramente quant’io del regno santo ne la mia mente potei far…

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I crucchi della Crusca

“Se non sei addentrato in almeno un’altra lingua non puoi addentrarti nemmeno nella tua propria” George Steiner, da qualche parte. Arrampicatevi pure sugli specchi dell’esattezza, state per cadere. Non che qua si ammirino oltremodo critici come il citato Steiner, ma qualcosa dell’esperienza che lui riporta è eloquente. Qua a Crapula ci è cara, molto cara, quell’esperienza della letteratura italiana che viene appena prima della sistemazione della lingua letteraria italiana operata a inizio 500, tra le Prose della volgar lingua di…

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Bucefalo, l’avvocato

[no target] […] In genere, la classe forense è stata favorevole alla venuta di Bucefalo. Con straordinaria perspicacia si riconosce che Bucefalo, nell’ordine sociale odierno, si trova in condizioni difficili e che per questo motivo, oltre che per il rilievo ch’esso occupa nella storia universale, merita comunque qualche benevolenza. Nessuno può negare che oggi manca un Alessandro Magno. […] Le porte dell’India erano irraggiungibili già allora, ma a scandirne la direzione era la spada regale. Oggigiorno invece le porte sono trasferite in…

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Tempo e arpa

[no comment] Il babbo diceva che l’uomo è la somma delle sue sventure. Un giorno ti viene da pensare che la sventura prima o poi si stancherà, ma allora la tua sventura è il tempo, diceva il babbo. Un gabbiano attaccato a un filo invisibile teso nello spazio. Ti porti nell’eternità il simbolo della tua frustrazione. Allora le ali sono più grandi, diceva il babbo, ma chi sa suonare l’arpa? da: William Faulkner, L’urlo e il furore. Ed. Einaudi –…

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Crapula Edizioni, Filologicon Crapula, Internacional, letteratura e altri buchi, Lupus in Crapula

Ô Metis II

O Metis n.1, Teaser of crapula club magazine by crapulaclub.wordpress.com, motion & graphic design by Chiara Perrone from Claritazita on Vimeo. L’avevamo detto, mi pare, che Ô Metis, la rivista, è un semestrale, e che sei più sei fa dodici – ma insomma poi quante cose uno dice e un altro dimentica, soprattutto in questo luogo dove il detto conta almeno poco quanto il non detto. Buchi e oblii. Allora se sei più sei fa dodici, il numero due di Ô Metis…

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L’idolo (aka V.I.P.)

[no paparazzi] NOVEMBRE 1887 – MARZO 1888 11 [304]          Ho pensato di consegnare il mondo al papa. Che egli esca a piedi nudi dal suo palazzo e dica al popolo: «a questo mi avete ridotto!». – Tutti, anche l’armèe, si getteranno ai suoi piedi. Il papa sopra, noi intorno a lui e sotto di noi il socialismo…. L’Internazionale dovrà mettersi d’accordo col papa: lui acconsentirà subito, non ha altra via d’uscita… Lei è bello! Lei dimentica a volte ciò che…

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“… e questa è l’introduzione”

  PREFAZIONE […] Il fatto che il libro fosse tragico non mi rendeva infelice perché ero convinto che la vita è una tragedia e sapevo che può avere soltanto una fine. Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da essere contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo nulla…

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La camera degli ospiti

Nizza, 24 novembre 1887 (302) 11 [2]     Accontentarsi degli uomini e offrire ospitalmente il proprio cuore: ciò è liberale, ma non aristocratico. I cuori che sono capaci di ospitalità aristocratica si riconoscono dai molti tendaggi alle finestre e dalle imposte chiuse: essi tengono vuote almeno le loro stanze migliori, aspettano ospiti di cui non ci si vuole soltanto accontentare… da: F. Nietzsche, Frammenti postumi 1887 – 1888. Ed. Adelphi – Terza edizione maggio 1990. Versione di Sossio Giametta

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La luce del baleniere

Giorni di risacca qui a Vacca Pezzata, in mezzo al mare. Questo luogo si sposta come isola vagante, e talvolta avvistiamo ancora i balenieri bianchi di luce bianca, come la Balena. A volte mi viene da credere che Vacca Pezzata sorga sul dorso tempestoso del mare solo perché… e come si spiega questa risacca? Leggete, leggete più che potete! Leggete con forza! CAPITOLO XCVII La lampada Se foste discesi dalle raffinerie al castello del “Pequod”, dove la guardia fuori servizio…

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Emily Dickinson: [I never hear the word “escape”]

I never hear the word “escape” Without a quicker blood A sudden expectation, A flying attitude! I never hear of prisons broad By soldiers battered down, But I tug childish at my bars Only to fail again! (1859)                         *** Non ascolto mai la parola “fuga” senza un più vivo sangue, un’inattesa speranza, un’attitudine al volo! Mai sento di ampie prigioni abbattute da soldati, senza trascinarmi alle mie sbarre solo per fallire di nuovo! Trad. di A. Q. (Testo di…

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