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Milena Jesenská

Internacional

F. Kafka – Lettere a Milena, p34

[Praga, 29–30 agosto 1920] Domenica Un errore degno di nota, ieri. Attorno a mezzogiorno ero così contento per la tua lettera (di martedì) ma quando la rileggo di sera, si differenzia essenzialmente di pochissimo dalle ultime lettere, è nella sua disperazione molto più al di là di quanto non confessi. L’errore dimostra quanto io pensi soltanto a me stesso, sia chiuso in me stesso e trattenga di te soltanto ciò che posso tenere e con cui scapperei anche nel deserto…

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Internacional

F. Kafka – Lettere a Milena, p33

[Praga, 17-18 agosto 1920] Martedì Riceverò dunque una risposta a questa lettera[1] soltanto tra dieci, quattordici giorni, in confronto a quanto è stato fino a ora è quasi come essere lasciato, no? Ed è come se avessi da dirti qualcosa di impossibile da pronunciare, da scrivere, non per rimediare a qualche errore che ho commesso a Gmünd, non per salvare qualcosa che è ormai sprofondato, ma per farti capire fino in fondo come mi sento, in modo che tu non…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p32

[Praga, 8-9 agosto 1920] Domenica sera C’è una cosa che mi disturba nella tua argomentazione[1], nell’ultima lettera risulta piuttosto chiaro, è indubitabilmente un errore con cui puoi metterti alla prova: quando dici (com’è vero) di amare tuo marito così tanto da non poterlo lasciare (non per amore mio, e voglio dire: sarebbe terribile per me, se tu lo facessi), io ti credo e ti do ragione. Quando dici che tu sì potresti lasciarlo, ma che lui ha intimamente bisogno di…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p31

[Praga, 7 agosto 1920] Sabato Caro e paziente, lo sono?[1] Davvero, non lo so, so soltanto che un simile telegramma mi fa stare bene praticamente in tutto il corpo, ed è soltanto un telegramma, non una mano tesa. Ma detta così, dal mio letto di malato, sembra anche una cosa triste, stanca. Ed è triste, in effetti, e neanche oggi ho ricevuto alcuna lettera, un altro giorno senza lettere, devi stare molto male. Chi mi garantisce che il telegramma lo…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p30

[Praga, 4-5 agosto 1920] Mercoledì sera Ora[1], intorno alle dieci, ero in ufficio, il telegramma era lì, arrivato così rapidamente, che quasi potevo dubitare che fosse la risposta al mio telegramma di ieri, ma c’è scritto: spedito il 4 VIII alle 11. Si trova lì dalle sette, quindi sono bastate otto ore. Questa è una delle consolazioni che il telegramma in sé comporta, cioè che siamo insieme, trovandoci in luoghi abbastanza vicini: posso avere la tua risposta in quasi ventiquattro…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p29

[Praga, 29 luglio 1920] Giovedì Un bellissimo biglietto[1], quello di Staša. Ma non si può dire che in questo biglietto lei fosse diversa da come è adesso, anzi, in questo biglietto lei non c’è nemmeno, lei parla per te, c’è un’unione incredibile tra lei e te, una cosa quasi spirituale, come uno che, quasi del tutto indifferente, perché non osa essere più che un tramite, racconta ciò che ha sentito; tuttavia, ciò che egli ha soltanto potuto sentire e capire,…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p28

[Praga, 28 luglio 1920] Mercoledì Conosci[1] la fuga di Casanova dai Piombi di Venezia? Sì, la conosci. Di sfuggita, lì viene descritta la più spaventosa forma di prigione, giù nei sotterranei, nel buio, l’umidità, al livello della laguna, stai seduto su una tavola stretta, l’acqua quasi ti raggiunge, con la marea sale davvero, ma la cosa peggiore sono i ratti di fogna, le loro urla nella notte, sentirli tirare, strappare, rodere (immagino che si debba lottare con loro per il…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p27

[Praga, 24 luglio 1920] Sabato È da mezzora che leggo le due lettere[1] e la cartolina (per non dimenticare la busta, mi meraviglio che tutto il reparto della corrispondenza in arrivo non sia salito a scusarsi per te), e solo adesso mi accorgo che rido da tutto il tempo. C’è mai stato un imperatore, nella storia del mondo, che se la passasse meglio di me? Entra nella sua stanza e lì trova già 3 lettere e non deve far altro…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p26

[Praga, 20 luglio 1920] Martedì Durante il dettato che oggi mi sono sforzato di fare[1]: Queste lettere brevi e gioiose o perlomeno ovvie come le due di oggi, ed è subito quasi (quasi quasi quasi quasi) foresta, e vento nelle tue maniche e sguardo su Vienna. Milena, come si sta bene accanto a te! Oggi la ragazza mi manda la tua lettera[2] senza dire altro, solo con un paio di segni a matita. Evidentemente non ne è rimasta contenta, ora…

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F. Kafka – Lettere a Milena, p25

[Praga, 19 luglio 1920] Lunedì Tu fraintendi alcune cose, Milena[1]. Primo, non sono così malato e, quando dormo un po’, mi sento bene quasi come mi sono sentito a Merano. Le malattie polmonari, perlopiù, sono le più gentili di tutte, persino in una calda estate. Come mi sarò ridotto nel tardo autunno, ecco, questa domanda riguarda il dopo. Per il momento ci sono solo un paio di cose che mi fanno soffrire, ad esempio che non posso fare niente in…

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