L’altra notte – non saprei dirvi il giorno esatto – mentre parlavo del mio malumore donchisciottesco, ho tratto una considerazione che mi da ancora ora del filo da torcere, un nodo da stringere. La ricopio così come l’ho appuntata nuda e cruda. Si dice:

da soli si sprecano molte energie nervose per tenersi in buona compagnia di sè stessi, ed è così facile ammettere la solitudine che la buona compagnia… ma poi le energie stesse, i desideri, il corpo e tutto il resto ti suggeriscono un linguaggio di immediatezza…

Hoc est.