In nome della verità e della retta ragione

In nome della verità e della retta ragione

Riportiamo un messaggio acuminato fattoci pervenire dal Nostro Filologo, a cui risponderemo per tempo.

“Quijano e Fharidi,
non perdiamoci in vane loquele. Lo ha detto tempo fa al vostro riguardo Don Juan Pedro Lozano, attraverso un testo di Baudelaire
[Nde: La fausse monnaie]; lo ha implicato, di recente,  Bran, divinità fluviale, in una serie di commenti, riferendosi alla vostra infiammabile, isterica coda. Ve lo confermo io, dati alla mano:
siete dei falsari.
Dati alla mano, dico: ho seguito con interesse – e disgusto, come ogni filologo – l’emergere di quel lemma,
con un pentola, che voi avete lasciato assurgere a simbolo del comico, legandolo a tale signore del comico. Ci avete tessuto sopra fior di finzioni, impropriamente.
Impropriamente, dico: non si riferisce, tale lemma, ad una commedia di Aristofane, nella quale Eschilo decostruisce l’eloquenza di Euripide sfidandolo a recitare i suoi più potenti versi, per poi terminarli lui stesso, Eschilo, con un lemma sarcastico – prendendolo per il culo, come si dice oggi in televisione?
Ebbene, tale lemma, con cui Eschilo termina i versi di Euripide, prendendo per il culo la boria di questi, non è certo
con una pentola, ma piuttosto (traduco così a memoria) perse la boccetta.
Ora, mi dico: è mai possibile commettere errori su una cosa così semplice? Non bisogna nemmeno essere filologi per essere corretti, in questo caso, tanto elementare è la questione.  E allora mi chiedo: siete dei falsari o più semplicemente degli inetti? E quale sarebbe il punto, l’obbiettivo o il fine, di tali, ridicole, finzioni sapienziali?
Ed ancora: non vi chiedo tanto una risposta, quanto piuttosto un gesto: in nome della verità e della retta ragione, io vi imploro: smettete, basta. Cambiate mestiere, andate a lavorare. Il mondo dei segni è già così pieno di equivoci e errori…ed ancora, per riprendere il testo di Baudelaire che un vostro lettore, a suo tempo, ha giustamente citato: c’è forse cosa più ridicola e irreparabile che fare il male, sbagliarsi e colpire 
senza volerlo, par bêtise?

In full and wide disclosure
il vostro Filologo