Crapula Edizioni

L’oltretempo

Carissimo Nuvio, amico mio comprensivo e leale, fratello maggiore, non ho altri che te ora che la mia ultim’ora si appresta. Ti scrivo da questo luogo buio e freddo creato dalla mia ostinazione, dalla superbia di cui sono stato schiavo e che mi ha reso cieco. Probabilmente non leggerai mai queste mie parole, questo mio testamento dettato dal terrore che sento respirarmi sul collo come una bestia immonda. Ricordi quello che mi dicesti l’ultima volta? Luto, mi dicesti, stai perdendo…

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