Interviste

Altered Carbon: quanta realtà può sopportare il genere umano

Due ore prima dell’alba, seduto in cucina, fumavo una delle sigarette di Sarah. Ascoltavo il vortice e aspettavo. Millsport era andata a letto da un pezzo, ma nella Distesa le correnti ruotavano ancora sui bassifondi; il suono giungeva a riva e si aggirava per la città. Una nebbiolina si alzava dai mulinelli d’acqua, cadeva sulla città come teli di mussola e appannava le finestre della cucina. È con questo incipit, che potrebbe tranquillamente trovarsi in un romanzo di Chandler o Ellroy, ad…

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