Nel contesto di un (neonato) tentativo di stabilire una filiazione nicciana in letteratura, m’imbatto in un racconto di Borges mai letto – per quanto parte di uno dei libri di racconti più noti al mondo, El Aleph.
Il racconto in questione, Deutsches Requiem, non brilla certo per la presenza (effimera e piuttosto accidentale) di Nietzsche, ma per altro. Ho discusso parecchio ultimamente, con amici, familiari e collaboratori del limite e del taboo, della posizione delle letteratura rispetto a questi ultimi,  in particolare riguardo all’evento che determina il limite morale di quelle società/nazioni colpite dalla “seconda guerra mondiale”: il nazismo, l’olocausto, il male assoluto.
Alonso Quijano mi fa notare come ciò che più colpisce di questo testo riguardi la pietà – e non lo nego.
Eccovi, in ogni caso, il link per leggere il racconto: in spagnolo e in italiano.