PREFAZIONE

[…] Il fatto che il libro fosse tragico non mi rendeva infelice perché ero convinto che la vita è una tragedia e sapevo che può avere soltanto una fine. Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da essere contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo nulla importava. […]

E. Hemingway, Addio alle armi. (Ed. Mondadori – I meridiani, trad. di F. Pivano)