Atena adorna Pandora

Il brano tradotto da me è preso da: Esiodo, Opere e giorni – ed. Garzanti.
Potete trovarlo nel web qui

Cosi disse; quelli ubbidirono a Zeus Cronide signore.
Allo stesso momento dalla terra plasmava[1] l’illustre Zoppo
un corpo simile a una vergine rispettabile per volontà del Cronide;
mentre la vivificava e l’adornava la dea glaucopide Atena;
intorno le dee Grazie e Persuasione signora
posero sulla pelle collane d’oro; mentre intorno
le Ore dai bei capelli la coronavano con fiori primaverili;
e ogni ornamento[2] adattò al suo corpo Pallade Atena.
Allora nel suo petto il messaggero Argifonte
inganni e discorsi accorti e carattere astuto
suscitò per volontà di Zeus dal tuono profondo; dentro infine una voce
le mise il messaggero degli dei, e chiamò questa donna
Pandora, poiché tutti coloro che posseggono le case d’Olimpo
Le donarono una qualità, sventura per gli uomini intraprendenti.


[1] Nell’ottica dell’inganno – o Metis! – il verbo, qui tradotto nel suo significato di “plasmare”, ha però anche un significato ulteriore, applicato alla sfera del discorso, di “inventare” e “creare discorsi falsi”. Già nella creazione del corpo nella materia cieca della terra, c’è il presupposto dell’astuzia della parola.

[2] La parola greca Kosmos, qui tradotta “ornamento”, è correlata alla natura ingannevole della donna. È giusto notare come la disposizione di questi ornamenti sia opera di Atena, dea della metis.