Esopo in un arsenale

Esopo, l’inventore di favole, non avendo di meglio da fare entrò in un arsenale. Ma dato che gli operai lo prendevano in giro e lo provocavano perché rispondesse, Esopo raccontò che in principiò furono caos e acqua, poi Zeus, che voleva mostrare anche l’elemento della terra, esortò la stessa a inghiottire in tre sorsi il mare. E la terra, per iniziare, al primo sorso fece apparire le montagne, poi bevendo per la seconda volta mise a nudo le pianure. «Se per supposizione – concluse – bevesse anche il terzo sorso d’acqua, la vostra arte diventerebbe del tutto inutile.»

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L’uomo e il leone che camminavano insieme

Una volta un leone e un uomo camminavano insieme. Ciascuno si vantava a parole. Ed ecco che lungo la strada apparve una statua di pietra di un uomo che strangolava un leone. Allora l’uomo mostrandola al leone disse: «Vedi che siamo più forti.» E l’altro sorridendo rispose: «Se i leoni sapessero scolpire, vedresti molti uomini sotto la zampa di un leone.»

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Le mosche

Poiché del miele si era versato in una dispensa, alcune mosche accorse lo mangiarono, e per la dolcezza del suo succo non riuscirono ad allontanarsene. Quando le loro zampe vi rimasero inzuppate, poiché non erano in grado di volarsene, soffocando dissero: «Povere noi, che per un piacere fugace moriamo.»

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NOTA ALLA TRADUZIONE

Testo di riferimento: Esopo, Favole, BUR 1989