Tanti auguri!

Notizie fresche, bagnate, dal nostro Filologo. Lui, se sapeste, compare così – e tu provi a dirgli: “avvertici quando ritorni, poi bisogna sempre cogliere l’attimo.” L’ultima volta, quando ci ha portato la pergamena della Commedia, è andata proprio così. E stamattina – notizie pioviggionose – eccone un’altra di pergamena. Il sigillio è lo stesso della volta scorsa: un cucchiaino! Dunque, tagliando corto (ah, l’immane lughezza!), la pergamena inizia così, la riporto fedelmente all’originale:

“δάκτυλος ἀμέρα* – editori, sì, così dite e chi vi crede! – il tempo stringe, kairòs!, stringono le parole da dire. Ecco, io vi faccio visita oggi per due motivi: il primo è un anniversario di uno scrittore moderno; l’altro è che quest’anniversario m’ha fatto venire in mente le parole con cui iniza questa breve lettera in pergamena.
Vengo alla quaestio. Una cosa è darvi fiducia, un’altra è attendere pensierosi che queste quattro ossa di Filologo ritornino. Che fate? aspettate il tempo che si fermi, che vi conceda di vedere la visione, di fingere in un attimo di possederla? Equicovo degli equivoci, ve lo dico!
Vi invito, editori (non conosco di voi altri nomi, fate i timidi o i Nessuno?), a riflettere bene sulla lunghezza del giorno, sulla rilassatezza, sulla calma giusta che bisogna osservare. Fate lunghi respiri? Provate a consolarvi con qualche risata? O aspettate solo gli amici a cena, magari nella casa di campagna – se esistesse ancora la campagna, anche da voi?
E quindi un enigma, prima di salutarci: a l’uomo che ben conosce la miseria, sta largo il giorno e lo maledice.
Avanti, sciogliete! E’ una questione di principio.”

Il nostro Filologo, però, ci ha inviato anche un nastro marcato con la scritta “I credenti en la vida”. Questo il contenuto del biglietto (oscuro quanto mai, oggi, il Filologo): L’arte non ha necessità di una morale.

* Alceo, fr. 96 Diehl (Il giorno è un dito)