Crapula Edizioni

Pluto

Era il cane di Giulia, un meticcio senza valore. Gliel’avevo regalato per il nostro secondo anniversario, aveva deciso di chiamarlo Napoleone come quello degli Aristogatti. Io l’ho sempre chiamato Napo. Quando glielo portai a casa, Franco non fu contento: ma a lui non piacevo proprio io, diceva che ero un perdente senza obiettivi, inadatto a sua figlia. Che di me non ci si poteva fidare. Gliel’ho dimostrato, invece, col tempo e coi sacrifici, di che pasta sono. Ho fatto tutto…

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