1. Fall of the Wall

Anche se quei simpaticoni di David Benioff e D.B. Weiss hanno tagliato un certo corno di un certo Joramund è chiaro che succederà: la Barriera cadrà. Per quelli dannati dall’assenza di cessazione dell’incredulità qua sta la risposta semplice: i White Walkers non possono avvicinarsi alla Barriera perché la Barriera è anatema per loro, è magica.
Perché non vanno per mare?, mi chiese qualcuno. Intanto non vanno per mare se no sarebbe finita lì, velocemente, senza ostacolo niente sviluppo degli altri filoni narrativi. Poi insomma non vedo proprio i White Walkers superstiti mettersi a costruire navi per la propria orda di zombi. Tecnicamente avere un’orda è un gran vantaggio in un mondo senza armi nucleari e supporto aereo pesante e resistente ma non presuppone mai la capacità di opere d’ingegneria e di un complesso militare-industriale. L’orda è un’orda e fa danno ma non costruisce niente.
Ora come crollerà se non c’è un corno di Joramund? Anche se questa stagione appena passata ha mostrato semplicità al limite della stupidità e dell’incoerenza narrativa voglio rischiare: sarà Bran a far crollare la Barriera.

2. Un nuovo Protettore dell’Occidente

Quella che si sarebbe potuta definire come una disastrosa gestione economica e genetica della direzione Tywin Lannister è da rivalutare alla luce degli eventi della sesta stagione. “La famiglia prima di tutto” e sì, i figli di Tywin sono ancora tutti vivi e arzilli, a differenza di grandi casati come i Baratheon e i Martell. Ora, se c’è ancora un cugino Lannister come castellano di Castel Granito di certo è necessario, ora più che mai, un nuovo protettore dell’Occidente. Deve essere un Lannister comunque, non solo Robert Baratheon ha lasciato dietro di sé un po’ di figli illegittimi. Ora bruciato anche il buon Kevan Lannister, bruciato ma non accoltellato dagli uccellini come il Maestro Pycelle, non è detto che Kevan non abbia lasciato una bella lettera di legittimazione per un figlio di suo fratello Tywin Lannister. Peregrinando e peregrinando il vero superdotato della serie, Podrick Payne, è il candidato ideale. Non ve lo hanno detto? Non avete letto i libri? Eppure Podrick ha avuto tanto spazio anche nella serie.
Sì, Podrick è un vero figlio dell’Occidente e sì, è quasi certamente l’ultimo figlio, forse anche l’unico, di Tywin Lannister.

3. Black (or green or red) Dragon Down

I draghi non sono mica invincibili, anzi non lo sono per niente. La teoria dei tre dragonrider è carina certo ma non considera alcuni fatti. Figo vedere tre Targaryan che cavalcano i draghi. I favoriti dai fan ovviamente sono Daenarys, Tyrion Lannister (si, molto probabilmente non è un Lannister) e Jon “ancora per poco” Snow a cavallo degli ultimi 3 draghi.
Si vuole ripercorrere le imprese di Aegon il Conquistatore e delle sue sorelle Rhaenys e Visenya rispettivamente a cavalcioni di Meraxes e Vhagar. Tralasciando il fatto che Aegon e le sue sorelle erano cavalcadraghi “professionisti” e che i draghi che cavalcavano erano più grandi e più forti dei tre in possesso di Daenarys, bisogna comunque sapere che possono essere abbattuti.
I campioni storici in abbattimento di draghi sono le genti di Dorne. Il motto dei Martell del resto è Unbowed, Unbent, Unbroken:  i Martell furono gli unici a non inginocchiarsi ai Targaryan e ai draghi, anzi ne uccisero uno Meraxes, grosso e con una cavalca-draghi d’eccellenza. Balliste e frecce speciali avvelenate sono utilissime contro dei draghi ancora non maturi e questo certamente Qyburn lo sa e quindi lo sa la neo Regina Cersei di casa Lannister, prima e anche ultima del suo nome. Consapevole che una certa profezia sia prossima ad avverarsi, di certo Cersei non soccomberà al fato senza combattere e una testa di drago è sempre una bella cosa anche per ridurre una sproporzione di forze che renderebbe ogni battaglia davvero poco interessante.

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4. Battaglia delle Stepstones

Anche se la serie sembra affrettarsi verso la conclusione è narrativamente sostenibile che Daenarys sbarchi a Dorne, in territorio amico, con più di 50000 uomini tra Dotraki, uomini di ferro e Immacolati? Secondo me no e a questo punto via con i danni e la sindrome della flotta d’Odisseo.
Solo per chiarire: davvero ci sarebbe stata un’Odissea se Ulisse fosse sbarcato a Itaca alla testa di migliaia di fedeli veterani? No, dovevano morire prima per creare un’epica. Qualcosa succederà per “alleggerire” la Targaryan trionfante di alcune delle proprie forze. Una tempesta è una soluzione cheap al problema: metà delle forze d’invasione vengono distrutte o disperse in mare. L’altra è una battaglia navale, un incubo per ogni produttore ma qualcosa che in fondo non è stato ancora mostrato (non si vorrà mica offrire allo spettatore un’altra battaglia terrestre prima di quella finale?).
Ecco lo scenario: Euron Greyjoy non è un fesso, qualcosa del personaggio di ASOIAF contagia il personaggio fesso della serie Tv. Ha una flotta enorme di Uomini di Ferro arrabbiati e fedeli, tra loro e le grandi ricchezze promesse ed esotiche mogli di sale stanno Yara (Asha) Greyjoy e qualche drago. Pur dirigendosi verso Essos, un continente che Euron conosce bene, la Flotta lealista degli Uomini di Ferro non si trova in “acque ostili”. Ci sono tanti potenziali alleati di Euron Greyjoy e le Stepstones sono perfette per una battaglia navale seria. Che lo spirito di Stannis Baratheon ispiri Euron, il vero Kraken. Come Stannis batté Victarion Greyjoy così Euron potrebbe di molto alleggerire Daenarys e la sua flotta scintillante.

5. Sapere è potere.

C’è stata una scena a Città Vecchia, adesso però tocca giustificarla. Che fa Sam Tarly e il suo spadone di Valyria? Ovviamente è lì per svelare i segreti del mondo. I produttori saccheggiano scene originali dai libri e le modificano per adattarle alla timeline della serie. In questo mood certi misteri dei libri potrebbero essere costretti a venire fuori – parlo ad esempio dell’Alchimista. Non descrivo la scena perché magari un giorno leggerete i libri ma è una scena chiusa di cui ho già accennato qui. Per scena chiusa si intende un avvenimento che, pur inserito nella saga, sembra non avere riferimenti o prosecuzioni nella saga stessa. Qualcuno vuole qualcosa di misterioso e importante all’interno della Cittadella e intanto nella serie tv c’è anche Sam Tarly e la sua spada valyriana. E quindi una rivelazione sulla End of Times ci sarà anche solo per giustificare la nuova location e il viaggio di Sam e compagni. Sarà lui a svelare le origini di Jon Snow? O una qualche resa dei conti plurimillenaria? Se una verità ancestrale deve essere svelata è solo a Città Vecchia, nella immensa libreria della Cittadella, che potrà esserlo. Sam Tarly che incontra l’Alchimista, probabilmente un Faceless Man, potrebbe anche dare nuova scena e dignità ai Senza Volto (che sono un culto che si è trasformato in una Murder Inc. ma che insomma non è ragionevole che lasci andare via i suoi membri o neofiti).

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Continua