• Il fatto che molto spesso anche i più disinvolti (dissoluti) uomini di cultura dissentano sull’appartenenza di un artista a un gruppo storicizzato, dimostra che in fondo la loro disinvoltura (Est-ce que on a oublié le boudoir?) è pura dialettica – ancora voce senza corpo, dio, vacuum che loro idolatrano.
    Se dio è morto, è niente, se adorate l’artista come dio, adorate il niente.[1]
  • Indifferenza – metro di umanità e disumanità.
  • Il Tao distoglie dall’essere umani? Ascoltate: Quando la grande via venne abbandonata, ci furono umanità e giustizia.
  • Non nutre speranze chi è distante. Sempre più spesso guarda dietro di sé, e forse in quei momenti avverte un certo trasporto, misto a un richiamo di morti: le voci degli altri distanti. E la sua stessa voce sta là in mezzo. “Com’è possibile?” chiede il distante. La sua voce, però, proviene dalle sue spalle, dove prima era avanti e ora è dietro. Quindi, torna a girarsi, per ristabilire le direzioni, perché non si può tacere a sé stesso l’involontarietà del senso. Avanti è di nuovo dietro, la sua voce è di nuovo postuma, mentre le voci degli altri distanti sono scomparse. “Com’è possibile?”.


[1] Per il significato di niente rimando direttamente a F. Nietzsche, Genealogia della morale.