• Torre Annunziata, paese di circa 40.000 abitanti, alla falde del Vesuvio, situato in una piccola conca, nota già agli antichi come “Ventre di vacca” per il clima piacevole (non troppo vento nè troppa pioggia), adagiata sul mare nel golfo di Napoli. Nessuna libreria!
  • … neque ullam spem aut condicionem pacis adferre, ad reliquam cogitationem belli sese recepit. (Caes. De bello civili, III – 17, 6)*
  • Sul nostro io? Sul nostro noi al massimo e per concessione.
  • Individualismo moderno: l’uomo solo, oramai non più parte della natura, quasi irremovibilemente ostinato al consumo, in lotta con le sue stesse creazioni…
  • L’uomo vorrebbe che tutto ciò che è natura (naturale) si annoiasse come egli, l’autoeletto, si annoia.
  • La lirica e l’Io sono segni di decadenza, se non si ha il coraggio di andare oltre…
  • Influelzabilità di tutti, nessuno escluso. Teniamocela come una fortuna.
  • La poesia non è quella che si è creduta poesia nel Novencento, paradossalemente?
  • Non ridurre l’arte, la letteratura, ad un gioco di pose, di ruoli. Creare mescolanza, interrelazione, inversione. Solo così, ritengo, si può superare ogni dualismo nella moltiplicazione.
  • La cosa più produttiva è il disaccordo.
  • Per la letteratura. E’ necessaria una lunga solitudine, il silenzio  o almeno voci attutite. Rifletto a lungo sulle condizioni che possono permettere di scrivere, e la prima che viene fuori dall’impasto dei pensieri è sempre il silenzio, come luogo, poichè ciò che ci si concede nell’assenza di rumori attorno a sè è fermare il tempo, quasi condurlo a sfondamento.

*… e che non aveva lasciato alcuna sperazanza o condizione di pace, rivolse il pensiero alla continuazione della guerra.