Per la rubrica Filologicon Crapula, traduco per voi un passo dalla Farsaglia di Lucio Anneo Lucano.
Il passo in questione è emblematico per un aspetto fondamentale che rimanda alla tradizione virgiliana e augustea: qui viene ribaltato l’episodio della visione del fantasma di Creusa, moglie di Enea, che vaticina il suo grande futuro (nonché quello della famiglia di Augusto, ossia la famiglia Giulia, ossia la discendenza cesariana). Pompeo fugge dall’Italia in preda al panico per l’avanzata di Cesare, suo genero di prime nozze, e di notte mentre da lontano vede la costa italiana scomparire, gli appare il fantasma di Giulia.

 

Lucano, Farsaglia, III 8 – 35

 

Poi le membra senza forza cedettero a un sonno

profondo; allora gli sembrò che come fantasma colmo di funesto

orrore, Giulia sollevasse il triste volto attraverso la terra spalancata

e si ergesse come Furia dal sepolcro in fiamme:

«Scacciata dai Campi Elisi e dalla sede dei beati» disse

«nelle tenebre dello Stige e tra le anime colpevoli dei morti

sono condotta dopo la guerra civile; io stessa vidi le Eumenidi

che stringevano le fiaccole, perché vibrassero sulle vostre armi;

innumerevoli barche prepara il traghettatore dell’Acheronte

infuocato; i confini del Tartaro si estendono verso innumerevoli sofferenze,

a stento tutte e tre le sorelle affrettando il lavoro della mano

bastano all’opera, i fili affaticano le Parche che li tagliano.

Quando avevi me come sposa, Grande Pompeo, riportasti trionfi:

la fortuna è cambiata con le nozze e condannata dal fato

a trarre in rovina mariti potenti, la concubina Cornelia

ti ha sposato accanto al mio rogo tiepido.

Si avvinghi costei alle tue insegne in guerra, per mare,

purché mi sia concesso di violare i suoi sonni incerti

e non ci sia un attimo di libertà per il vostro amore,

ma che Cesare occupi i giorni e Giulia le notti.

L’oblio della riva del Lete, o sposo, non mi ha resa

immemore di te, e i sovrani di coloro che stanno in silenzio

mi hanno concesso di seguirti. Verrò, mentre conduci la guerra,

nel mezzo dell’esercito; e mai ti sarà permesso,

Grande Pompeo, attraverso le ombre e i miei Mani di non essergli genero.

Invano tagli con il ferro i tuoi vincoli familiari: la guerra

civile ti farà mio». Così disse, l’ombra svanendo

sfuggì all’abbraccio del marito tremante.

 

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Il testo in latino su Perseus.