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Lettere a un giovane poeta p.08

Borgeby gård, Flädie, Svezia, 12 agosto 1904  Voglio parlarLe ancora per un po’, caro signor Kappus, sebbene io non possa dire quasi nulla che La aiuti, a stento qualcosa di utile. Lei ha avuto molte e grandi tristezze che sono ormai trascorse. E Lei dice che anche questo trascorrere Le è stato difficile e penoso. Ma, La prego, rifletta se queste tristezze non siano piuttosto trascorse attraverso di Lei: non è forse cambiato molto in Lei? Lei stesso non è…

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Lettere a un giovane poeta p.07

Roma, 14 maggio 1904  Mio caro signor Kappus, è passato molto tempo da quando ho ricevuto la Sua ultima lettera. Ma non mi serbi rancore per questo: prima il lavoro, poi i disturbi e infine la malattia mi hanno continuamente impedito di darLe questa risposta che volevo giungesse a Lei da giorni calmi e buoni. Adesso che sto di nuovo un po’ meglio (l’inizio della primavera, coi suoi passaggi cattivi e lunatici, è stato pesante da sopportare anche qui), eccomi…

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Lettere a un giovane poeta p.06

Roma, 23 dicembre 1903 Mio caro signor Kappus, Lei non deve rimanere senza un saluto da parte mia adesso che è quasi Natale e che Lei, nel bel mezzo della festività, sopporta la Sua solitudine con maggior fatica del solito. Ma se proprio adesso dovesse notare che essa è grande, ne gioisca; perché – se lo chieda – cosa sarebbe una solitudine senza grandezza? C’è solo una solitudine, ed essa è grande e non è leggera da sopportare, e quasi…

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Lettere a un giovane poeta p.05

Roma, 29 ottobre 1903 Caro ed egregio signore, ho ricevuto la Sua lettera del 29 agosto a Firenze, e solo adesso – dopo ben due mesi – Glielo dico. Perdoni questa negligenza, ma quando sono in viaggio non scrivo lettere volentieri, perché per scrivere una lettera ho bisogno di molto più che della strumentazione necessaria: un po’ di quiete e solitudine e un’ora non eccessivamente estranea. Siamo arrivati a Roma circa sei settimane fa, in un momento in cui Roma…

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Lettere a un giovane poeta p.04

Worpswede nei pressi di Brema (per il momento), 16 luglio 1903 Ho lasciato Parigi circa dieci giorni fa, decisamente sofferente e stanco, e sono andato in una grande pianura del nord: la sua lontananza, calma e il suo cielo dovrebbero farmi guarire. Ma mi sono imbattuto in una pioggia incessante che solo oggi tende un po’ a diminuire, su questa terra che trema inquieta; e approfitto oggi di questo primo momento di chiarore per salutarLa, caro signore. Carissimo signor Kappus,…

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Lettere a un giovane poeta p.03

Viareggio nei pressi di Pisa (Italia), 23 aprile 1903  Caro ed egregio signore, la Sua lettera pasquale mi ha riempito di gioia, perché diceva molte cose buone sul Suo conto, e il modo in cui si è espresso sulla grande e cara arte di Jacobsen mi ha mostrato che non mi ero sbagliato quando condussi la Sua vita e le sue molte domande a questo tesoro. Adesso Le si aprirà Niels Lyhne, un libro di magnificenze e profondità; e quanto…

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Lettere a un giovane poeta p.02

Viareggio nei pressi di Pisa (Italia), 5 aprile 1903 Deve perdonarmi, caro ed egregio signore, se solo oggi ricordo con gratitudine la Sua lettera del 24 febbraio: sono stato tutto il tempo sofferente, non proprio malato ma oppresso da una spossatezza simile a quella causata dall’influenza, che mi ha reso incapace di fare tutto. E quindi, dato che la cosa non voleva cambiare affatto, mi sono recato in questo mare del sud, i cui benefici già una volta mi hanno…

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Lettere a un giovane poeta p.01

Parigi, 17 febbraio 1903 Egregio signore, la sua lettera mi ha raggiunto solo alcuni giorni fa. Voglio ringraziarla per la sua fiducia, grande e cara. Ci riesco a malapena. Non riesco ad approcciarmi al suo tipo di versi poiché ogni intenzione critica mi si fa troppo distante. Niente può toccare così poco un’opera d’arte, come una critica: non ne vengono fuori altro che più o meno fortunati fraintendimenti. Le cose non sono tutte così concepibili e dicibili come ci si…

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El travesaño era imaginario

Hace cinco años volvió mi viejo. Mi madre me avisó el día antes. No lo tomé bien. Lo recibí borracho y lo dejé con la mano estirada. Supongo que él tampoco esperaba otra cosa. Se fue sin avisar, el año 80, cuando yo tenía siete, y volvió trece años después, más flaco, y con una sonrisa que me cayó como patada en las bolas. Vivíamos con mi madre en un departamento minúsculo en la calle Portugal. Él comenzó a visitarnos…

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Sulla forza dell’immaginazione

di Michel de Montaigne (Saggi, Libro I, Cap. XXI) traduzione di Jennifer Poli *** Fortis imaginatio generat casum[1] dicono i sapienti. Io sono tra coloro che sentono la grandissima forza dell’immaginazione. Tutti ne sono colpiti ma alcuni ne sono sconvolti. Il suo segno mi scuote; non avendo la forza di resisterle, la mia arte consiste nello sfuggirle. Vorrei vivere nella sola compagnia di persone sane e gaie. La vista delle altrui angosce mi turba sensibilmente e il mio sentire ha spesso…

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