La prima volta che…

Penso all’eredità culturale che uno si prende e poi, come se l’è presa, pare che l’abbia lasciata. E penso all’eredità genetica, alla cecità della nascita, che appena apri gli occhi, hai già osato troppo. Penso a entrambe e mi capita di confoderle, di fumarci intorno! Poi, però, rido della mia  confusione, quando penso che sono io stesso – e nel gene e nel culto – a pensarla continuamente, ossia ciecamente, disperatamente.