La morte, di cui si è parlato nella prima parte di questo trittico, di cui oggi il secondo pezzo, è principalemente un atto di filiazione. La morte apparente di chi vive una vita apparente.
I tre testi suggeriti  saranno poi giustificati nel terzo ed ultimo articolo, per ora è una lettura attraverso la quale vi invito a riflette. Ci vuole pazienza e con i padri e con i figli.

buco

 

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Corifeo: Non posso dire che hai deciso bene. Per te era meglio morire che vivere cieco.
Edipo: Che non ho agito per il meglio, no, non dirmelo: rispàrmiati gli ammonimenti e i consigli. Se avessi la vista, non so con quali occhi avrei potuto guardare, nell’Ade, mio padre e la mia sventurata madre, contro i quali ho compiuto atti che neppure un capestro potrebbe espiare. O forse avrebbe potuto darmi gioia la vista dei miei figli, nati come sono nati? No, coi miei occhi non li vedrò e del pari non vedrò la città e le torri e i santi simulacri degli dèi, dei quali io stesso – il più nobile ma il più infelice tebano – mi sono privato nel momento stesso in cui ho dato ordine a tutti di espellere il sacrilego, l’uomo che gli dèi hanno rivelato immondo, e figlio di Laio. E dopo aver dichiarato che questa macchia è mia, come avrei potuto guardare costoro con occhi fermi? No, no. Anzi, se avessi potuto sbarrare attraverso le orecchie la fonte dell’udito, non avrei esitato a ostruire questo mio corpo disgraziato, per essere cieco e sordo nello stesso tempo: è dolce per la mente restar fuori dai mali.

(Sofocle, Edipo re vv 1366 – 1390 – Ed. Fabbri Editori)

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Jane Lee stava lì ritta a guardare il sole, facendosi schermo agli occhi con le mani. “Jane” dissi “Sono io. Siamo noi!”
Lei lo sapeva. “Sì. Lo so. Bull non c’è adesso. Non è un incendio quello laggiù, o qualcosa del genere?” Guardammo entrambi verso il sole.
“Vuoi dire il sole?”
Si sa che non voglio dire il sole… Ho sentito le sirene da quella parte. Non vedi un bagliore tutto speciale?” Era in direzione di New Orleans; le nuvole erano strane.
“Io non vedo niente” dissi
Jane sbuffò col naso. “Sempre lo stesso vecchio Paradiso!”

(Jack Kerouac – Sulla stada)

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Lei non pensa nulla, la sua testa è completamente vuota, lei si guarda dentro e non è che un esile diaframma tra l’aria esterna e il suo spazio mentale, lei è affascinante per questo, perché è un uomo vuoto. Sa essere cattivo ma non è cattivo. Quando disse, guardando la volta affrescata della Cappella Sistina […], quando lo disse, in diretta, durante quel talk show, mi ricordo benissimo, quando disse: Io non vedo niente, io ero qui, dall’altra parte, davanti alla televisione, e ne rimasi stupefatta. […] Bastava cogliere il senso profondo della sua espressione, del suo sguardo, per comprendere che lei non vedeva effettivamente niente, definitivamente niente, unicamente niente, esistenzialmente niente, assolutamente niente.

(Massimiliano Parente, Contronatura pag. 34.)