Tag

Carlos Damaso Martinez

letteratura e altri buchi

Nove – Chimal

In una recente intervista a Carlos Dámaso Martínez si è discusso, tra le altre cose, dell’avvenire del genere fantastico – di come, ad esempio, la science-fiction abbia finito per occupare il suo campo d’azione. Lo scrittore argentino si è mostrato preoccupato nel non veder apparire tracce di rinnovamento del genere. In realtà, l’evoluzione e il rinnovamento del fantastico era già davanti ai nostri occhi, ma noi non vi avevamo posto sufficiente attenzione. A gennaio 2017 Arcoiris ha portato in Italia…

Leggi tutto
Articoli correlati
Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges
1 Dicembre 2019
Indagine su Quadrato
29 Marzo 2019
A colloquio con il morto
12 Febbraio 2019
Interviste

Cos’è il reale? – Intervista a Carlos Dámaso Martínez

Carlos Dámaso Martínez è ricercatore all’Istituto di Letteratura Ispanoamericana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Buenos Aires. Ha pubblicato in Italia, per le edizioni Arcoiris: La piena (2011), Un luogo perfetto (2013), Ceneri nel vento (2013), Crimini immaginari (2015) e Serial (2016). Traduzione dallo spagnolo di Alfredo Zucchi. Revisione di Luca Mignola. Il racconto Alfredo Zucchi: Quali sono i tuoi autori di racconti di riferimento, i tuoi maestri? Carlos Dámaso Martínez: Con alcuni colleghi dell’università, quelli che scrivevano,…

Leggi tutto
Articoli correlati
6x6x6 – Variazioni Jorge
19 Giugno 2019
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
Crapula Edizioni, Internacional, letteratura e altri buchi

Dossier sul racconto

Questo è un approfondimento sul racconto come forma letteraria, e sul fantastico come genere – un approfondimento sull’asse della letteratura latinoamericana. L’ossessione guida la coppia Mignola-Zucchi in questi luoghi da anni ormai, noi possiamo solo assecondarla. Ad accompagnarli in questa discesa: Carlos Dámaso Martínez, Norberto Luis Romero, Livio Santoro e Dajana Morelli (oltre agli spettri ormai immancabili di Pierre Menard e Loris Tassi). Il dossier si articola intorno a due articoli di taglio saggistico (Il sequestro del lettore e Derive del racconto breve…

Leggi tutto
Articoli correlati
Rassegna di barbarie e deliri: la rappresentazione dell’orrore nei racconti e nei romanzi di Alberto Laiseca
25 Novembre 2019
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
Internacional, Interviste

Onetti: Mi interessa solo inventare, scrivere

Juan Carlos Onetti: «Mi interessa solo inventare, scrivere». Conversazione con Carlos Dámaso Martínez. L’intervista è stata pubblicata in El arte de la conversación. Diálogo con escritores latinoamericanos, di Carlos Dámaso Martínez, Alción Editora, 2007. Ringraziamo l’autore per averci concesso di tradurla e pubblicarla su CrapulaClub. Traduzione di Ylenia d’Alessio. Revisione di Alfredo Zucchi e Luca Mignola. *** «Ho il sonno cambiato», mi dice in due casi Juan Carlos Onetti, al telefono, prima che io possa vederlo nel suo studio madrileno. In…

Leggi tutto
Articoli correlati
6x6x6 – Variazioni Jorge
19 Giugno 2019
A colloquio con il morto
12 Febbraio 2019
Cambio di funzione
7 Novembre 2018
Internacional, Interviste

Romanzo e utopia: intervista a Ricardo Piglia

L’intervista di Carlos Dámaso Martínez a Ricardo Piglia, realizzata il 15 Settembre 1985, è stata pubblicata in El arte de la conversación: Dialogo con Escritores Latinoamericanos (Alción, 2007) di Dámaso Martínez e in Crítica y Ficción (Anagrama, 2006) di Piglia, ed è tuttora inedita in Italia. Ringraziamo gli autori per averci autorizzato e tradurre e pubblicare il testo su CrapulaClub. La traduzione è di Alfredo Zucchi. Carlos Dámaso Martínez: Hai studiato storia all’Universidad Nacional de La Plata. Qual è il…

Leggi tutto
Articoli correlati
Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges
1 Dicembre 2019
Sospensione
7 Marzo 2019
Il giorno della nutria – Andrea Zandomeneghi
7 Febbraio 2019
Filologicon Crapula

Filologicon Crapula: storia e finzione

La lettura potrebbe essere ritenuta al pari della scrittura un’arte (il dibattito sul fatto che la scrittura sia un’arte o meno è da sempre acceso, io preferisco ad oggi schierarmi ancora con gli «artisti»). Roberto Bolaño ha più volte sostenuto, in diverse interviste, che egli aveva sempre preferito leggere a scrivere, pensare a scrivere; scrivere allo scopo di procurarsi da mangiare (in breve no all’art pour l’art) – e insomma Bolaño era un hijo de puta della letteratura, non sono…

Leggi tutto
Articoli correlati
La finzione Laiseca
29 Novembre 2019
Indagine su Quadrato
29 Marzo 2019
Sospensione
7 Marzo 2019