Prima di introdurre i Propedeuti, ovvero coloro che si sono sottoposti alla prova dell’interpolazione, due parole introduttive da Kierre Nekart, Strategos del Commando Interpolazioni, così come ci sono pervenute ex abrupto:

Non si confonda, tuttavia, innocenza con innocuità.
Quelli che sembrano esercizi di stile, dunque, mettono in gioco tensioni e conflitti sociali: è la lotta per la significazione – di chi è il senso?

L’ultima domanda invera un ritorno improvviso, per quanto asimmetrico, a una delle funzioni originarie della tecnica dell’interpolazione: il sabotaggio delle fonti per fini politico-egemonici. Tuttavia “di chi è il senso?” non è la domanda fondamentale – quest’onore, come sempre, spetta a “cos’è il senso?”

Pierre Menard applica alla tecnica in questione quello che Roland Barthes – buonanima – avrebbe definito “le degré zéro de l’interpolation”: l’anacronismo deliberato e le false attribuzioni, scrive Borges, ci suggeriscono “di leggere l’Odissea come se fosse posteriore all’Eneide e il libro Le jardin du Centaure di Madame Henri Bachelier come se fosse di Madame Henri Bachelier”. Suggeriscono, in ultima analisi, un’inversione fondamentale del principio di ragione: la conseguenza precede la causa; si entra, forse in punta di piedi – forse no –, nel dominio del loop causale e del regressus in infinitum. Al grado zero, l’innocente tecnica dell’interpolazione mette dunque in gioco un elemento più fondamentale ancora delle tensioni sociali: si entra, ora per forza in punta di piedi, nel dominio della ragion pura, delle tensioni trascendentali – un dominio in cui misurante e misurato, occhio e fenomeno osservato, soggetto e oggetto sembrano mischiarsi e confondersi e dire la stessa cosa – questa cosa è forse una domanda (cos’è il senso?) o forse è niente.

Kierre Nekart
Strategos
Divisione K Commando Interpolazioni

Veniamo, dunque, all’esercizio:
Tucidide, Storie, II 47-53

Una regola, un’eccezione. Regola:  liberi e senza freni; eccezione: vietato usare Camus.

Propedeuti:

Giusi Sciortino – Tucidide, Storie, II 47-53

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Davide Galipò – Tucidide, Storie, II 47-53a

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Stefano Spataro – Tucidide, Storie, II 47-56