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Che poi sei frocio? La cosa che di te senti più vera è il polimorfismo libidico scarsamente differenziato – ma non diresti mai di essere un perverso polimorfo perché temi come la peste la fraseologia freudiana metabolizzata dalla cultura generale e nulla ti sembra tanto di cattivo gusto come questa anche se in verità il concetto è lo stesso e l’agenitalità dell’infante è analoga alla tua, quella dell’impotente che compensa con una vaga totipotenza – aspecifico con sfumature demisessuali. Visto che non ti viene duro, allora lo prendi in culo, qualcosa dovrai pur fare, che gli astinenti sono considerati abomini, gente che fa «pensieri da aragosta[1]» scrive nauseato Antoine Roquentin sul diario e tu sai che se il frocio è malvisto da chi vuol «sbandierare commosso un tricolore senza bianco nè rosso[2]» chi non idolatra e non pratica i piaceri delle mucose grondanti e/o lubrificate sarà investito da un «sacer esto[3]» leviatanico[4] grosso come il naso di Cleopatra se il naso di Cleopatra – altro che Pascal[5] – fosse stato tanto grosso da inibire il concepimento di Cesarione[6].

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«Non ve ne siete accorti pezzenti idioti che fottere è da tempo un dovere? Un fottuto bisogno indotto? Ma che cazzo avete capito allora del «consumismo libidico[7]»? Riguarda tanto i centri commerciali quanto le vostre pulsioni che credete naturali: «nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu nisi intellectus ipse[8]». Siete tutti mentecatti idrocefali – figli di cagna[9], sappiate che anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti[10], l’estinzione antropica sarà sempre troppo poco e avverrà sempre troppo tardi. «Tu Signore delle mosche, testa sgozzata di maiale, dammi la forza di farla finita con le mie stesse mani, fammi sfracellare al mulino, tra le pale. L’idiozia s’è mangiata tutto, poi ha sputato nel mio piatto e ha fatto un rutto. Non c’è più un futuro, non c’è più una sorte – concediamoci infine almeno la morte[11]».

14963392_1209137942463392_6374690770025706275_nCosì andasti di nuovo dal ferroviere hegeliano in pensione a farti sodomizzare per poter rimanere nel «consesso umano[12]» [il farti pagare serve solo a incardinarti nelle categorie per la serenità di tutti e così dici: «compagni, il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro: io lo vedo per poco[13]»], «bruciava[14]» di brutto, ma al trentatreesimo colpo la prostata si svegliò[15] e un brivido

poi d’improvviso ti sciolse le mani
e le tue braccia divennero ali
quando ti chiese «conosci l’estate?»
tu per un giorno per un momento
corresti a vedere il colore del vento.
Volaste davvero sopra le case
oltre i cancelli gli orti le strade
poi scivolaste tra valli fiorite
dove all’ulivo si abbraccia la vite
scendeste là dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde
e lui parlò come quando si prega
ed alla fine d’ogni preghiera
contava una vertebra della tua schiena.[16]

Dopo esserti venuto in corpo [manco dovesse ingravidarti[17]] sbattendoti da dietro nel cesso[18] della Casa del Popolo contro il lavandino, grugnendo turpitudini al tuo orecchio,

la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d’una quiete apparente
che si consuma nell’attesa
d’uno sguardo indulgente

E lui piano posò le dita
all’orlo della tua fronte
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte[19].

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Detesti le categorie dell’orientamento sessuale perché sono fraintese: i mattoncini di una metafisica del discorso ordinante del potere. Le detesti maggiormente perché sai che sono utilissime per descrivere comportamenti, per intendersi, per trovare da scopare con l’incastro adeguato, per fare politica – tutte figure pragmatiche[20] che necessitano di una riconoscibilità comunicabile tagliata con l’accetta, che però è convenzionale e fenomenologica, riguarda l’incidere nella storia, non le sostanze e le idee, ma lascia perdere che non ne vale la pena.

Maledetta umanità idiota. La cosa migliore è semplicemente usare la parola frocio – che poi significava guardia svizzera[21] [sic] – per intendere qualunque cosa non-eteronormativa o non etero-normativizzata.

 

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Micromenippea #1 – Salvia divinorum

Micromenippea #2 – L’interstizialità del bene [corridoi disumanitari bis]


[1] La nausea – Sartre

[2] Inno verdano – Caparezza

[3] Formula pontificale per il bandito che rende questi uccidibile da chiunque senza conseguenze sanzionatorie

[4] Hobbes

[5] Pensieri

[6] Vite di Alessandro e Cesare – Plutarco

[7] Le particelle elementari – Houellebecq

[8] Leibniz che emenda Locke integrandolo

[9] Invettiva contro i tamburini – Anonimo

[11] Io e me – Anonimo

[12] Il Leviatano – Hobbes

[13] L’AvvelenataGuccini  

[14] Il viaggioAltri libertini – Tondelli

[15] Mentre l’Inghilterra dorme – Leavitt

[17] Tutti i racconti erotici – porno in verità – omo fruibili gratis sul web

[18] Il viaggioAltri libertini – Tondelli

[20] Scritti corsari – Pasolini

[21] Qualsiasi dizionario etimologico