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Marco Rincione

Internacional

Lettere di Milena a Max Brod – p4

[Presumibilmente inizio gennaio 1921* Scritta in ceco; tradotta da Max Brod e riprodotta integralmente.] Caro dottore, mi perdoni se non sono in grado di scrivere in tedesco. Forse lei conosce il ceco così bene da capirmi; mi perdoni se la disturbo. Non riesco a darmi un consiglio, il mio cervello non sopporta più impressioni e pensieri, non ne accetta altri, non so niente, non sento niente, non capisco niente; mi sembra che in questi mesi mi sia capitato qualcosa di…

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Internacional

Lettere di Milena a Max Brod – p3

[Inizio agosto 1920* Scritta in ceco; tradotta da Max Brod, che ha accorciato la lettera nelle righe iniziali, in cui Milena cita, lodandolo, il suo libro.] Da diversi giorni e diverse notti avrei dovuto rispondere alla sua lettera. Lei dice: come sarebbe che Frank si spaventa dell’amore e non si spaventa della vita? Ma io credo che le cose stiano diversamente. Per lui la vita è una cosa del tutto diversa rispetto a tutti gli altri uomini; in particolare, il…

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Internacional

Lettere di Milena a Max Brod – p2

[Datata da Max Brod: 29 luglio 1920* Scritta in tedesco; Brod riproduce la lettera parola per parola e senza tagli, a eccezione delle moltissime sottolineature di Milena. Nella sua risposta a Milena, Brod aveva prima chiesto un “trattamento di riguardo del malato”.] Ero davvero molto spaventata, non sapevo che la malattia di Frank fosse così grave, qui sembrava davvero in salute, non l’ho sentito tossire per nulla, era fresco e contento e dormiva bene[1]. Lei mi ringrazia – caro, caro…

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Internacional

Lettere di Milena a Max Brod – p1

[Datata da Max Brod*: 21 luglio 1920. Scritta in tedesco; Brod riproduce la lettera senza apportare modifiche o correzioni, eccezion fatta per alcune abbreviazioni. Per interessi personali, Brod aveva chiesto a Milena informazioni su Karl Příbram (N. N.), ricoverato nella clinica Veleslawin; per mezzo di Kafka era venuto a sapere che anche Milena dovette spendere lì un periodo di tempo.] Egregio  dottore, lei voleva da me delle prove che al signor N. N. vengano fatti dei torti alla clinica Veleslawin….

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Internacional

Necrologio di Milena Jesenská per Franz Kafka

L’altro ieri*, presso la clinica Kierling a Klosterneuburg (Vienna) è morto il dottor Franz Kafka, scrittore di lingua tedesca vissuto a Praga. Qui lo conoscevano solo in pochi, giacché egli era un solitario, un uomo sapiente, spaventato dal mondo; già da anni soffriva di una malattia ai polmoni e, sebbene la curasse, ciononostante la alimentava consapevolmente e la pungolava coi pensieri. Quando anima e cuore non sopportano più il peso, il polmone se ne prende metà così che il carico…

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La cella

Che cosa ti è successo? Perché piangi e che cosa c’è lì nel bosco? Cos’è quella cosa che ci insegue? Per favore, smettila di piangere, parlami! «Vuole ucciderci. Vuole mangiarci.» Che cosa? Perché? «Non lo so perché! Ha fame.» Il tuo vestitino… Perché è tutto così rosso? Non risponde. Dove l’ho vista prima d’ora? Possibile che anche lei fosse nella caverna insieme a tutti gli altri? La caverna delle ombre. Le ombre sono tornate. Non ricordo con precisione il giorno…

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Rainer Maria Rilke – Lettere a un giovane poeta

Rainer Maria Rilke Lettere a un giovane poeta Traduzione di Marco Rincione *** Testo originale: R. M. Rilke, Briefe an einen jungen Dichter, mit einem Vorwort von Joachim W. Storck, Zürich: Diogenes 1997 *** 1. Parigi, 17 febbraio 1903 Egregio signore, la sua lettera mi ha raggiunto solo alcuni giorni fa. Voglio ringraziarla per la sua fiducia, grande e cara. Ci riesco a malapena. Non riesco ad approcciarmi al suo tipo di versi poiché ogni intenzione critica mi si fa…

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Internacional

Lettere a un giovane poeta p.10

Parigi, secondo giorno di Natale 1908 Deve sapere, caro signor Kappus, che sono stato davvero felice di ricevere la Sua bella lettera. Le notizie che mi dà, ora di nuovo reali ed esprimibili, mi sembrano buone e quanto più ci penso, tanto più le considero tali. Proprio questo, in realtà, volevo scriverLe per la notte di Natale; ma con tutto il lavoro in cui sono immerso – molteplicemente e ininterrottamente – durante questo inverno, l’antica festa è arrivata così in…

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Ultima fermata

L’incessante frastuono del suo cuore che le rimbomba nel petto. Rintocchi a intervalli regolari, sempre più veloci, ma senza fretta. In quei battiti si riversano i suoi ultimi pensieri. Come se una flebo li facesse cadere uno ad uno, lentamente. Il suo respiro si accorcia, le manca l’aria, non ci riesce. Qualcosa le blocca la bocca, gliela tiene chiusa, forse è nastro adesivo. Le labbra le prudono, se solo potesse strapparselo via, se solo potesse muoversi… Ispira ed espira freneticamente…

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Lettere a un giovane poeta p.06

Roma, 23 dicembre 1903 Mio caro signor Kappus, Lei non deve rimanere senza un saluto da parte mia adesso che è quasi Natale e che Lei, nel bel mezzo della festività, sopporta la Sua solitudine con maggior fatica del solito. Ma se proprio adesso dovesse notare che essa è grande, ne gioisca; perché – se lo chieda – cosa sarebbe una solitudine senza grandezza? C’è solo una solitudine, ed essa è grande e non è leggera da sopportare, e quasi…

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