Il cibo del vampiro.

Era ormai passata la mezzanotte, l’ora dei fantasmi, degli spiriti e delle anime in pena. Il vampiro trascinava lugubre la sua oscura silhouette lungo le strade tra i caseggiati. Si muoveva come fosse ebro, ma in realtà era debole, e la testa gli pesava enormemente: non riusciva a trasformarsi in pipistrello, e così ad andarsene via volando. E quando gli capitava di incontrare qualcuno, durante la notte, prendeva subito a ispezionarlo con gli occhi che gli brillavano speranzosi. Ma una volta conclusa l’ispezione, il vampiro, con il volto pallido e i canini ormai poco minacciosi, si faceva più triste, più sconsolato, e nel frattempo la sua fame cresceva. Il povero mostro si sentiva perduto nel mondo del XXIII secolo, in cui gli sembrava di essere rimasto l’unico umano in una Terra abitata soltanto da automi e robot.
[p. 57]

René Avilés Fabila. L’autore.

Scomparso nel 2016, Fabila è uno scrittore messicano ignoto in Italia, nel senso che niente, di suo, è stato tradotto qui. È uno degli autori dell’Onda, quelli che si imposero negli anni Sessanta contestando e denunciando: ebbe successo con un romanzo pubblicato in Argentina nel 1971, El gran solitario de Palacio, che attaccava la sanguinosa dittatura di Ordaz, quella del massacro di Tlatelolco del 2 ottobre 1968, giorno in cui l’esercito sparò sui manifestanti uccidendone centinaia.

fabila-fantasias-en-carruselLe dimensioni della gabbia. Il libro.

Le dimensioni della gabbia è una raccolta di trenta testi brevi – microfinzioni e racconti – curata da Federica Arnoldi e Livio Santoro e arricchita dalle illustrazioni di Carlotta Moretti. I testi sono tratti da Fantasías en carrusel (1969-1994), raccolta di racconti fantastici del 1995 i cui temi sono la Storia, le religioni, le ideologie, l’arte e le scienze, affrontate spesso con tono ironico.
La microfinzione è un genere diffuso nell’area ispanoamericana e ha le seguenti caratteristiche: brevità estrema, intertestualità, ironia, elemento metafisico, dinamismo, finale a effetto.

Mostri, gabbie e labirinti.

Le dimensioni della gabbia è un’opera la cui architettura può considerarsi poggiata su tre punti: mostri, gabbie e labirinti.
moretti-labirintiCome sottolinea in postfazione Federica Arnoldi, i mostri di Fabila – tanti vampiri e fantasmi, poi serpenti, cencóatl, vandak – “sono spesso inoffensivi, […], a loro modo discreti e rispettosi”. Se per José Gil “il mostro segnala il limite ‛interno’ dell’umanità dell’uomo” (Mostri. Umanità e anormalità, 1994, edizione italiana BESA, 2007, p. 12), mostra ciò che l’uomo può essere, è l’eccesso dell’uomo, in Fabila il mostro sembra non presentare questo tratto inquietante di rappresentazione speculare deformata dell’uomo; è, invece, Altro, come gli animali. Lo scrittore messicano accentua i tratti di marginalità e stigmatizzazione dei mostri: in Fenomeno sociale, essi sono esplicitamente separati dall’umanità e dalla società, essendo “casi patetici di solitudine e disadattamento, esseri solitari in un mondo feroce. […] emarginati sociali che non dovremmo annientare, ma riabilitare” (p. 16). In quanto separati, non sono un rischio; sono, appunto, “inoffensivi”, degni di compassione.
Un tale spostamento di senso del segno riguarda anche il labirinto: mitologema di vita e di rinascita, di movimento (vedi Nel labirinto di Károly Kerényi), in Fabila esso è una trappola, un luogo chiuso e senza possibilità di uscita, e riguarda tutto e tutti. Ci ricolleghiamo, così, al punto centrale del libro: la gabbia. La solitudine del mostro è anche la solitudine dell’uomo, uomini e mostri (e animali) vivono in spazi uguali seppur di diverse dimensioni: sono tutti in gabbia. La gabbia, come il labirinto, è il luogo della reclusione, e in questo luogo, allo stesso modo dell’animale e del mostro, l’uomo è inoffensivo e degno di compassione.
Originariamente eccesso del limite e sfida al limite, il segno “mostro”, in quest’opera che rifulge in quanto rappresentazione fantastica della disperazione della condizione umana, rappresenta l’ineluttabilità e la fatale potenza coercitiva dei limiti del mondo cui soggiacciono uomini, mostri e animali.

fabila-le-dimensioni-della-gabbiaRené Avilés Fabila
Le dimensioni della gabbia
Illustrato da Carlotta Moretti.
A cura di Federica Arnoldi e Livio Santoro.
Traduzione di Livio Santoro.
Salerno, Arcoiris, Gli eccentrici illustrati, 2017.
pp. 96.

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Le illustrazioni sono di Carlotta Moretti.