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Pasolini

letteratura e altri buchi

Godbody

Questa è la risposta! La risposta non è ricevere e conservare, ma ricevere e dare. La risposta non è salvare e preservare, ma crescere e cambiare. Godbody racconta una di quelle storie che, per quanto risapute e riferite milioni di volte, non perdono mai in freschezza e ribadiscono ogni volta la loro necessità: volano talmente alto e scavano tanto nel profondo da raggiungere una statura intima e mitica. Come l’Ospite del Teorema pasoliniano, o il Quinto Evangelio nascosto e allo…

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letteratura e altri buchi

L’invenzione di dio

Nella nota alla fine della prima dissertazione della Genealogia della morale, Nietzsche esprime un voto: che si creassero sinergie tra medici, fisiologi e filosofi “per l’avanzamento degli studi di storia della morale”. Cosa c’entra, chiederete, questo voto con quello di Emanuele Tonon, teologo-operaio autore di Fervore (Mondadori, 2016, 108 pagine)? Il pezzo forte della Genealogia della morale è la sua ultima dissertazione, “Che significano gli ideali ascetici?” Questa stessa domanda anima il romanzo di Tonon – per quanto dire romanzo…

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Lupus in Crapula

Porno

Venerdì, i militi ignoti si svegliano. Tutti ritti e venosi e pulsanti. Si alzano, caffè, cesso, altro caffè. Sempre ritti, venosi, pensosi per i deserti bagni, vanno misurando. Venerdì, giorno di poeti ignoti, di militi del cazzo. Allora, per distrarsi,  pensano a  chi è già passato oltre la noia. Allora Rimbaud, Una stagione all’inferno o Illuminazioni, qualcosa che possono digerire, per non sentirsi Zeno o zero. Allora, anafora! Santa anafora, ci fosse una volta che non ti prendessero a modello…

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Lupus in Crapula

Cave Canem: poltiglia politica

Ond’elli ancora: «Or dì: sarebbe il peggio Per l’uomo in terra, se non fosse cive?». «Sì,» rispuos’io; e qui ragione non cheggio. Dante, Paradiso, Canto VIII vv 115-117 Date una guerra all’uomo, e vi sarà grato che gli avrete concesso di uccidere i proprio simili. La città immondizia. Un uomo dice ad un altro uomo che la città è una merda. L’altro uomo gli risponde: «Sono un coprofago!» In rime sparse. Vincolo di casualità – guerra (polemica) – entropia. In…

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non c'è scampo
Crapula Edizioni

Scontro al vertice (VI) – La caduta (Et tu n’attends plus la mort qui viendra)

Nella ferita precipitano i corpi, ottemperando alla caduta. Lo spazio è più relativo del tempo incostante. Eppure si cade. E si vede, si annusa, si tocca. I sensi non mentono, non mentiranno. Il campo elettrico, il campo magnetico, la distorsione, il precipizio. Esiste questo infinito, pur sempre delimitato, e intorno le città sbudellate, incendiate da fauci meccaniche che sputano acciaio, da aerei bombardieri, funghi atomici, allucinazioni, iperventilazioni, morti. Tutto ciò che brucia è lo zolfo nelle narici: più si fa…

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Scontro al vertice (II)

“Questo è il luogo, Fharidi. Il silenzio, il luogo eletto.” “Misura le parole, Quijano!” Il terreno pesante, l’aria gelida. La neve si deposita ai lati, i confini del campo non esistono. La palla-parola circola viscida, gli uni studiano gli altri, scivolano. Omero torvo in panchina s’infiamma con gli occhi. Il pubblico sbraita, insulta, sputa. Harold Bloom fischia per un fallo lanciato dagli spalti al centro del campo. Prende nota, lo occulta nelle mutande. “Sono lenti, riflettono. Si scivola, Fahridi. Non…

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letteratura e altri buchi

Qualcosa è andato storto!

Noi crapuloni mai sazi siamo audaci divoratori di poesia – e di sicuro qualcuno starà storcendo il naso. Bene, lettore, se sei tu che storci il naso sappi che a noi anche i nasi storti fanno piacere. Non vogliamo farci mancare niente, proprio perché siamo nessuno (meglio anaforizzare il concetto!). Il testo non ha tutti i crismi della critica, della retorica appassionata (che già di per sé è una presa in giro), ma vuole essere un invito alla riflessione. Poi…

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