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letteratura e altri buchi

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Acque dell’Acheronte di Julio Herrera y Reissig

Julio Herrera y Reissig, poeta. Herrera y Reissig (1875 – 1910), di famiglia nobile, patì per problemi cardiaci e la sofferenza lo costrinse a restare dove nacque, in Montevideo, Uruguay, cercando sollievo dal 1900 nella morfina e nell’oppio. La sua terrazza fu un vivace circolo culturale e lui fu poeta, legato al romanticismo e al simbolismo. Acque dell’Acheronte. Acque dell’Acheronte raccoglie tre racconti del poeta uruguaiano: il testo omonimo, Il vestito lilla e Mademoiselle Jacquelin. Si tratta delle uniche incursioni…

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Conversazioni con gli Sciamani – Sara Gamberini

Questo dialogo è parte del ciclo Conversazioni con gli Sciamani: qui il primo passo con Agnese Grieco. *** Andrea Cafarella: Chiunque abbia incontrato Sara di persona, o abbia letto il suo libro d’esordio Maestoso è l’abbandono (Hacca edizioni, 2018), concorderà nel pensare a quanto sia sensata la sua presenza in questa rubrica d’interviste. Perché Sara è prima di tutto una donna, una persona che riesce a toccarti delle corde, dentro, con la sua autenticità. Una persona spirituale, a modo suo, si vede…

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Cereali al neon – Sergio Oricci

Sulla pista di un vinile oppure un file che rovescia la cartella e trova i tuoi riabbracciati in una foto da robot come due felici parti di metà di una vita rivissuta nell’aldilà POP_X   È in un tripudio di scie luminose e colori lampeggianti che si snoda la narrazione intimista e interattiva di Cereali al Neon, romanzo di Sergio Oricci edito da Effequ. Il protagonista Silvano Rei fluttua nell’antimateria di un futuro post-umano, decostruito, in cui l’immaterialità della rete…

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28 Gennaio 2019
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Ridursi a vivere per poter scrivere: a cena con Aldo Busi e le sue consapevolezze ultime

Siccome i sondaggi vanno tanto di moda, mi piacerebbe, un giorno, provare a farne uno piuttosto semplice: prendere un campione di persone tra i venti e gli ottant’anni e chiedere loro se per caso conoscano Aldo Busi. Certo che lo conosco, è quella checca isterica che ogni tanto va a litigare con Sgarbi in televisione, mi dirà qualcuno. Sì, dai, è uno scrittore, un intellettuale, e non capisco perché si abbassi a fare certe stupidaggini, a confrontarsi con certa gente,…

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Centinaia di inverni, di Sara Mazzini | Estratto

Chi era Emily Brontë? E come è stato possibile per l’algida e schiva figliola di un pastore anglicano, che ha vissuto la sua breve vita quasi interamente confinata dentro una canonica in mezzo alla brughiera, concepire l’idea di una passione totale e totalizzante quale è al centro di Cime tempestose? Da simili interrogativi prende le mosse il romanzo di Sara Mazzini, uscito il 28 settembre per Jo March Literary Agency, frutto di una conferenza tenutasi alla Biblioteca Panizzi di Reggio…

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Nel continuo tentativo di riposizionamento rispetto all’ignoto

Lettore onnivoro e autodidatta, Roberto Bolaño ha inteso la scrittura come un costante processo di formazione tra i banchi di quell’Università Sconosciuta[1] che da sempre ha fatto coincidere con la capacità di ricavare materia narrativa da condizioni di vita avverse a un mestiere che richiede tanto un punto di vista critico quanto un tetto e un buon impianto di riscaldamento per poterlo esercitare. Presto, già a partire dai primi anni Ottanta, s’immerge nella costruzione di un immaginario che fa dell’autofinzione…

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Un certo tipo di abbandono

Utopia comunitaria. Un lungo travaglio ha preceduto – ai posteri si demanda la realizzazione di ogni teleologia, agli aruspici e agli oracoli la profezia, ai lettori politici la manipolazione plastica dei fatti – una presa di coscienza improvvisa come un colpo di scena, un sollievo o una guarigione insperata: ci sono tensioni irriducibili; c’è un solo modo per accogliere questa irriducibilità: un certo tipo di abbandono. Un certo tipo di abbandono: le idee sono più importanti degli individui che le…

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Il diario e il suo doppio

Postfazione a Kronos (Witold Gombrowicz, Il Saggiatore, 2018) a cura di Francesco M. Cataluccio. Le immagini provengono dalla stessa pubblicazione. Ringraziamo l’editore per averci concesso di riprodurre il testo. *** «Kismet è una tagliente parola turca (che significa: Destino).» La scrisse, come un sigillo sul senso di tutta una vita, Witold Gombrowicz, sette mesi prima di morire: «In generale si è mangiato abbastanza bene, vita tranquilla, finché… Kismet». Questa sorta di bilancio inedito si può leggere in Kronos, il suo…

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Heinrich von Kleist

Heinrich von Kleist, nato a Francoforte sull’Oder nel 1777, combatté per l’esercito prussiano, studiò legge, studiò filosofia, lesse Kant e ne ebbe una crisi, scrisse drammi e diede fuoco al maggiore di essi, scrisse racconti, fu arrestato e imprigionato dai francesi per spionaggio, scrisse ancora, rimase senza lavoro e rifiutato dagli editori, sparò al cuore l’amica Henriette Vogel malata di tumore e alla testa sua nello stesso frangente sulle rive del Wannsee, a Berlino: era il 21 novembre 1811, volevano…

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