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Filologicon Crapula

Filologicon Crapula: storia e finzione

La lettura potrebbe essere ritenuta al pari della scrittura un’arte (il dibattito sul fatto che la scrittura sia un’arte o meno è da sempre acceso, io preferisco ad oggi schierarmi ancora con gli «artisti»). Roberto Bolaño ha più volte sostenuto, in diverse interviste, che egli aveva sempre preferito leggere a scrivere, pensare a scrivere; scrivere allo scopo di procurarsi da mangiare (in breve no all’art pour l’art) – e insomma Bolaño era un hijo de puta della letteratura, non sono…

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Houellebecq contro il romanzo tradizionale

“Si può opportunamente paragonare il romanzo tradizionale a una vecchia camera d’aria che si sgonfia nell’acqua. Si assiste a uno svuotamento generalizzato e debolissimo, come una specie di suppurazione di umori, che alla fine produce solo un confuso e arbitrario nulla.” [Michel Houellebecq, H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (1991-2005), trad. it. di Sergio Claudio Perroni, Milano, Bompiani, 2016 (I edizione, 2005), p. 68] *** In collaborazione con Correzione di Bozze & Editing

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Il giorno della nutria – Andrea Zandomeneghi
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letteratura e altri buchi

Del modo in cui si scrive un romanzo – Roberto Arlt

Il 14 ottobre 1931 Roberto Arlt (Buenos Aires, 1900 – 1942) scrisse un interessante articolo sulle tecniche di composizione di un romanzo nella rubrica “Aguafuertes porteñas”, per il giornale El Mundo, presso cui lavorava. Una rubrica che gli servì a guadagnarsi la fama di ottimo giornalista, procacciatore di ipocrisie e ingiustizie della Buenos Aires degli anni Trenta, signora perbene e anche inguaribile puttana. Tra le righe di quest’articolo si avverte la personalità complessa di un autore misterioso quanto diretto, sia nell’espressione scritta, sia nella vita libera che Arlt condusse….

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Crapula Edizioni

La terra di Uz

Quella notte, nel sogno, ho sentito le mie mille stupide illusioni. C’era un respiro, poi una voce che si lamentava. Mi addormentavo e mi svegliavo. Sono rimasto ore in ascolto della voce di Dio. Avevo lasciato la porta aperta, ho aspettato invano almeno uno degli angeli del Signore. Ma non ho sentito niente. Quando si è fatto il momento sono sceso dal letto. Non era ancora l’alba. Ritrovavo a memoria le parole dei salmi: Signore fammi giustizia, nell’integrità ho camminato,…

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Il siero della verità

Il dottor Candido Santino è sposato da una decina d’anni. Sua moglie è un po’ gelosa, non lo lascia mai andare in giro da solo, lo controlla anche quando è al lavoro, lo chiama a intervalli regolari, che lui ha imparato a misurare, infatti sa sempre quando il suo cellulare sta per vibrare e cosa dire per non farla ingelosire. Candido Santino è un medico chirurgo, un uomo tranquillo, ha i baffi grigi e i capelli neri, la testa non…

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Lupus in Crapula

Cave Canem: l’autobiocrazia o l’Italia che scrive

Due movimenti di Borges: in un’intervista con Arbasino – l’imbarazzante leggerezza dell’argentino, il passo felpato di chi ha smesso di camminare nei labirinti, e l’imbarazzante domanda sul realismo dell’italianissimo Arbasino, elegantissimo, che dà la misura dell’arretratezza culturale dell’Italia letteraria, che ancora oggi ci appesantisce con gli italianissimi revival mortuari. Citazioni. La citazione da Borges, perché altrimenti si prendono sempre per generali certe considerazioni (come quella appena espressa). Da “Abbozzo di autobiografia” (in Elogio dell’ombra, Einaudi, 1977): Nel 1946, un presidente…

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Lupus in Crapula

Intervista Circolare – Borges

Un giorno di primavera Andrea Meregalli, produttore di un famoso lat lit blog, ci manda una mail per proporci di 1 scegliere un macrotema 2 buttare giù una domanda ciascuno 3 rispondere alla domanda nostra 4 rispondere alla domanda degli altri e parlarci addosso come non ci fosse un domani Con sua grande sopresa, la risposta incondizionata è sì. Il macrotema è Jorge Luis Borges e questa è un’Intervista Circolare – la riproponiamo ora su CrapulaClub arricchita delle risposte di…

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note sparse (estive) dall’atlantico

West coast: in Bretagna come a Portland, Oregon. (Sempre a fare i mericani! E poi, dice, si può mai essere tifosi dei Portland Trail Blazers?) Cortázar: Rileggo Il gioco del mondo/Rayuela, e dal confronto con le lettere che Cortázar scrive nel periodo in cui lavora al romanzo (fine anni ’50) mi accorgo di un transfert: le riflessioni sul romanzo, sulla struttura, sulla necessità impellente di abbandonare la psicologia e dis-scriversi, destrutturarsi e ripartire da zero, che si trovano in alcune…

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letteratura e altri buchi

Fame di realtà. Un manifesto sulla fine della letteratura?

Fame di realtà è un testo difficile da inquadrare, di certo non è un saggio di critica letteraria. David Shields ha “mixato” (mai termine fu più idoneo) un’opera che si propone esplicitamente come manifesto. Fame di realtà è un manifesto che non si esprime come un manifesto, che tende a confondere chiunque si aspetti una chiara direzione da seguire: c’è troppo materiale, troppo, e in questo eccesso di informazioni ci si sente come presi a pugni. Fame di realtà stordisce. La domanda resta: che cos’è Fame di realtà? La…

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Frammenti (4)

Se dovessi descrivere lo schifo che mi prende ora ad andare “a capo”, a spezzare la linea continua dalla scrittura, non saprei da dove iniziare. C’è stato un tempo in cui l’a capo era la norma, l’unica. C’è stato poi un altro tempo in cui l’a capo era il modo (tra l’altro speculare) per fuoriuscire dall’a capo. Ciò che resta: il frammento, la scoria di vetro con la quale guardarsi dentro, come direbbero i poeti dell’a capo- questi animali docili…

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