letteratura e altri buchi

La Casa del Sollievo Mentale

Non passava giorno senza che io venissi assalita da brividi che mi scuotevano da capo a piedi come una canna al vento. Originati, suppongo, da quello strano demone della nostalgia che tiene in pugno tutti i miei ricordi. Tutto il mio passato di ballerina. E che mi rendeva intollerabile la permanenza in campagna, in un ambiente totalmente all’opposto del mondo artistico da cui io provenivo. “Il fatto è che bevi troppo, amore, e tremi perché sei un’alcolizzata”, diceva quel sempliciotto…

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letteratura e altri buchi

Apocalittici e attuali

C’è anche la possibilità di sedersi sulla riva del grande flusso informatico, senza lamentarsi e senza giustificarsi. Senza obbligo di meditazione, senza dover intraprendere azioni benefiche, senza preoccuparsi troppo di quel che si mangerà o si berrà. Limitandosi a praticare ciò che si appaga di se stesso. E guardare, includendo chi guarda in ciò che guarda.  Tentare cautamente di accertare se il soggetto che guarda è nostro ospite o se siamo noi a essere ospiti suoi. Cedergli il passo e…

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letteratura e altri buchi

Nebula. Storie di fantascienza cinesi

Philip Dick considera l’idea come l’eroe del racconto fantascientifico; tuttavia, le opere stesse dello scrittore dimostrano che l’idea/eroe, per quanto creativa, per quanto potente, da sola non basta. Benché le storie più riuscite di Dick (Ubik, Un oscuro scrutare, Valis, La svastica sul sole, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, o racconti brevi come Un certo tipo di vita, Souvenir, La cosa-padre) nascano senza dubbio da idee/eroi efficaci, è anche vero che tali idee sono irrorate da personaggi con una…

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letteratura e altri buchi

Cannibali

Dai deliri declamatori[i] dei tre protagonisti di Cannibali si evince che quello di Régis Jauffret è un romanzo di ruminazione nel quale nessuno mangia niente (o quasi), ma tutti agognano il pasto. Il piatto principale, Geoffrey, ex fidanzato di Noémie e figlio di Jeanne, è pregustato, annusato, inseguito con l’acquolina in bocca dalle due sfrenate Erinni (o Baccanti?) che lo eleggono a capro espiatorio, a emblema del male, a nemico da divorare attraverso un omicidio che assume i contorni del…

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letteratura e altri buchi

Idiot Verse

la tua vita è un libro è qualcosa di più della prima e ultima pagina ed è formata perlopiù da un insieme di “e” e “il” Keaton Henson è un artista che sa essere emozionale evitando svenevolezze. Cantautore, illustratore e poeta, Henson è uno di quegli artisti che scavano continuamente in se stessi per poi mettersi su pagina (o su note), riuscendo a muovere corde comuni a tutti, e a suonarle nella maniera più cruda, più pulita e onesta possibile….

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letteratura e altri buchi

Flipper di Jerzy Kosinski

Le storie di Jerzy Kosinski sono superfici di acciaio riflettente, e Flipper non fa eccezione: da questo romanzo proviene un vago calore, per quanto raccontato con un distacco chirurgico, e una timida partecipazione alle vicende emotive dei personaggi, anche in questo caso (come già accade in Oltre il giardino, L’uccello dipinto, Passi) divisi tra una esistenza di superficie e una realtà interiore con cui si devono confrontare. La musica non ha esigenze. I compositori sì. Flipper è incentrato sui giochi…

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letteratura e altri buchi

Carolina Invernizio o il brutto che piace

In un’intervista, Carolina Invernizio dichiarò di scrivere un romanzo di 200-250 pagine entro una settimana, di non controllare mai i suoi scritti e di prendere ispirazione per le sue opere dagli articoli di giornale. Gramsci la definì “l’onesta gallina della letteratura popolare”, per Emilio Zanzi è stata “la dama che ha anticipato di mezzo secolo la letteratura gialla e supergialla”, i critici la chiamavano “Carolina di Servizio” oppure, inventando un appellativo ormai divenuto proverbiale, “la casalinga di Voghera” (la scrittrice,…

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“Le tredici lame” di Abercrombie: storie di un mondo brutale

Si sforzò di mantenere una voce calma mentre altri tre uomini si accalcavano dietro Mason. Cercavano di sfoggiare un’aria minacciosa, ma la stanza era troppo piccola e riuscivano solo a essere a disagio. Uno aveva la faccia butterata da bruciature d’olio e gli occhi a palla, un altro indossava un cappotto di pelle troppo grande, si ingarbugliò con una tenda e finì quasi per strapparla agitandosi, e l’ultimo teneva le mani in tasca, con l’aria di chi ci nasconda dei…

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“La ferrovia sotterranea”: la narrazione ammaestrata di Whitehead

La metà settentrionale e quella meridionale della grande piantagione dei Randall si scambiavano negri di continuo, sbolognandosi a vicenda schiavi malridotti, lavoratori e marmocchi, quasi fosse un giochino come un altro. La ferrovia sotterranea è uno di quei romanzi maturi, ben costruiti e calibrati, e tuttavia mancanti di qualcosa: nel caso specifico, l’estro[i]. Il fatto è che Colson Whitehead sembra aver scritto una storia nera che spiega la schiavitù ai bianchi, senza nascondere nulla, ma che finisce per soffocare le…

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letteratura e altri buchi

Carne elettrica

La sedia l’inghiotte come la sabbia la saliva, lui scatarra nelle sue fibre e si ritrova catapultato in pieno circo elettrico, in quell’orribile incrocio tra serraglio e macello dove avviene ogni sorta di esperienza galvano-bestiale, The Godhison Electrical Slaughterhouse o qualcosa di simile. Lì, più leggero di una particella escremenziale travolta da una folata di vento, gli è finalmente concesso di frequentare gli eleganti pachidermi che, secondo il parere generale, traggono un inaudito godimento dalla corrente elettrica che li bombarda,…

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