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Per farla finita col giudizio di Eva

Rodion Romanovič conosce Alëna Ivanovna come il male. Il male non si estirpa alla radice, no, nel taglio contagia, nel contagio vince; il male, liberato, tocca tutto, meglio che resti custodito in lei, Alëna Ivanovna, che in sé covandolo trae il bene dallo stesso male facendo solo lei del male. Lizaveta Ivanova, alle spalle, affonda il coltello nel costato santo. Paul vuole prendere Jeanne. Hanno fatto di tutto, amanti scandalosi nei migliori anni dell’amore, a Parigi. Paul ha intenzioni che…

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letteratura e altri buchi

Della Letteratura il dio

[…] io non posso, forse per stanchezza, o pigrizia, o noia, riferire, quando scrivo, qualcosa che non mi abbia suscitato un’impressione di incanto poetico, o nella quale non abbia creduto di cogliere una verità generale. [Lettera a André Gide, 6 marzo 1914]   In qualsiasi modo la si voglia mettere – timore reverenziale, noia, ammirazione, percezione del giusto valore –, parlare di Proust è un po’ come vedere il totem, toccarlo e accorgersi delle spine da cactus: quel termine spigoloso…

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Sarah Manguso: il suicidio archiviato

Incipit e altre affinità. Sull’edizione del giovedì del Riverdale Press c’era un articolo che cominciava con Ieri notte un uomo bianco non identificato è stato travolto da un treno della Metro-North che entrava nella stazione di Riverdale in West 254th Street. L’uomo è morto sul colpo. Il macchinista aveva dichiarato alla polizia che l’uomo era solo e si era buttato sui binari. La polizia aveva rimosso il corpo e cercato i documenti, invano. I 425 passeggeri erano stati trasferiti su…

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Micromenippea #2 – L’interstizialità del bene [corridoi disumanitari bis]
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letteratura e altri buchi

L’arte dell’eroismo, di Akbar del Piombo e di chi ne parla

Incipit. Che cos’è. L’arte dell’eroismo (The hero maker, 1960) è un oggetto-libro[1] rilegato in brossura a filo refe[2], formato in ottavo[3], con copertina in cartone flessibile a bandella doppia e pagine illustrate in bianco e nero non numerate (nel numero di 94 circa). L’esemplare[4] italiano cui faccio riferimento è stato prodotto nel 1974 dalla casa editrice milanese Edizioni il Formichiere[5], collana Terzo binario[6] (numero 12).     La traduzione dall’inglese è di Anneliese Wolf Belfiore. Gli autori riportati presso la…

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L’eroe tra psicanalisi, società e scrittura: da Campbell a Vogler
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Veronica Tomassini, scrittrice incollocabile. Un’intervista

Qui dialogo con Veronica Tomassini, scrittrice a suo dire incollocabile, a mio dire tra le maggiori delle ultime generazioni. Ne ho seguito e ne seguo l’opera: ne apprezzo oltremodo la capacità di fare “narrazione vera” senza ricorrere a quell’elemento che permette a molti di tenersi a distanza di sicurezza dalla verità che duole: il cinismo. Racconta le vite ai margini come se avesse baciato i lebbrosi, con pietà e senza pudore, e questo, per me, è qualcosa di raro; considero…

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Terminus radioso: l’assedio, la steppa e il bardo

Incipit. “Di nuovo il vento si avvicinò alle erbe e le accarezzò con noncurante vigore, le incurvò elegantemente e ci si sdraiò sopra russando, poi le percorse numerose volte e, quando ebbe finito di occuparsene, i loro odori – d’artemisie sapide, d’artemisie bianche, d’assenzio – si ravvivarono. Il cielo era coperto da un sottile smalto di nuvole. Subito dietro, il sole, invisibile, brillava. Era impossibile alzare gli occhi senza rimanere abbagliati. Ai piedi di Kronauer, la moribonda emise un gemito.”…

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Incipit tragoedia, quando?
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Medusa. Un romanzo tutto lingua

Incipit. Al mare con gli obsoleti si fanno molte passeggiate. Estraggo la Vigorsol e il culo parlante mi rifila un minchia guardi. Il tuo culo parlante, rispondo sbocciando la gomma fra pollice e medio. Cos’hai detto?, chiede abbassando gli occhiali da sole. Ho detto che guardo il tuo culo parlante, dico richiudendo la tasca, vuoi una Vigorsol alla menta edizione deluxe? Riaggiusta gli occhiali, sorride inclassificabile. Non è, dico, una sineddoche. Incrocia le braccia impedendo lo studio del bikini a…

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Amori che durano poco. Su amore e microfinzione

Ci sono generi letterari che non attecchiscono ovunque; tra questi, la “microfinzione”. Anna Boccuti, curatrice di Bagliori estremi, rivolgendosi “all’intrepido lettore” (questo il titolo dell’introduzione al libro) parte proprio da qui: da una constatazione di non universalità dei generi, constatazione che potrebbe essere tenuta presente anche quando si affronta il solito discorso sul perché, in Italia, il genere “racconto” abbia poca rilevanza (almeno in ambito editoriale, perché di racconti se ne scrivono), ma qui ci spostiamo in un campo minato…

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La niña santa

Quando perdi la testa per lei e lei ti rifiuta ma tu hai già perso la testa e una serie di spiacevoli eventi si susseguono e deposta ogni speranza hai già pregato al più divino degli dèi cui ogni tanto decidi di credere che non si sa mai dio esista in quel momento preciso magari pensa proprio a te e invece no, lui non ti degna manco di un sussulto biblico, allora tu che sei ancora vivo con la morte…

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